GIFLEX, attore centrale nella promozione di un settore solido e competitivo, si prepara a un novembre di grande rilievo con il Congresso “Imballaggio flessibile, minimalista per natura”, in programma il 6 e 7 novembre a Roma. L’appuntamento annuale rappresenterà il punto di sintesi di un anno intenso, nel quale l’Associazione ha rafforzato il proprio ruolo di riferimento per la filiera e di interlocutore autorevole con le istituzioni.

Un comparto resiliente e competitivo
Nel corso della conferenza stampa organizzata a Milano lo scorso 31 ottobre insieme all’Istituto Italiano Imballaggio, il presidente Alberto Palaveri e la presidente dell’Istituto e della Fondazione Carta Etica del Packaging, Alessandra Fazio, hanno presentato un quadro aggiornato del settore.
Il packaging italiano continua a mostrare una forte capacità di tenuta: cresce la produzione in tonnellate, mentre il fatturato registra una lieve flessione, dovuta al calo dei prezzi delle materie prime e alla crescente pressione competitiva. Il comparto, che vale il 3,3% del valore aggiunto manifatturiero e il 17% del PIL industriale, impiega oltre 12.000 addetti e mantiene un ruolo strategico per l’economia nazionale.
L’imballaggio flessibile: minimalista per natura
Nel 2024 il flessibile cresce dell’1,4% in volume e conferma la sua vocazione all’export (oltre il 50% della produzione totale). Con un fatturato superiore ai 4,3 miliardi di euro e una patrimonializzazione del 43%, il settore mostra solidità e capacità di adattamento.
“Una resilienza fatta di numeri, competenze e tanta storia – ha commentato Palaveri – in un anno che segna i 40 anni di vita associativa di Giflex”.
Resta però complessa la corsa verso la sostenibilità: “L’attuale contesto legislativo europeo – ha sottolineato – necessita di un reale processo di armonizzazione. Per questo Giflex è impegnata in un’intensa attività di advocacy per chiedere politiche industriali più efficaci”.
Il valore sociale e culturale del packaging
Il packaging, hanno ricordato Fazio e Palaveri, non è solo un contenitore, ma un mezzo di comunicazione, cultura e inclusione. Troppo spesso, nella percezione del consumatore, l’imballaggio è associato al concetto di rifiuto. In realtà – come ricordato durante la conferenza – il packaging protegge, conserva, comunica, educa e rappresenta un elemento chiave per la sostenibilità complessiva del sistema produttivo.
Come Ambasciatore della Fondazione Carta Etica del Packaging, Giflex promuove una cultura responsabile e sostenibile. Tra i progetti più significativi spiccano “Ripartiamo dal Packaging”, percorso formativo per detenuti avviato alla Casa circondariale di Lodi, e “Cartagine e la fantastica avventura del packaging”, programma educativo multimediale rivolto alle scuole per far conoscere ai giovani la storia e il valore del packaging.

Cultura, innovazione e responsabilità: il DNA del flessibile
“Solo unendo competenza tecnica, cultura e responsabilità sociale si costruisce un futuro sostenibile per il nostro settore e per il Paese” – ha concluso Palaveri. “Il packaging non è un nemico dell’ambiente, ma un alleato del progresso, dell’educazione e della sicurezza”.





















